domenica 5 luglio 2015

non è tempo di belle maniere


Non abbiatene a male, lo dico anche a quelli che mi conoscono, se su alcuni temi non abbozzo e sento il dovere d'intervenire anche nelle discussioni sui social. Ma esistono questioni che travalicano il diritto individuale d'opinione, che resta comunque garantito. Quando, si pensa che il proprio diritto d'opinone valga di più della realtà dei fatti, nel caso in cui i fatti lo meritino, aspettatevi un mio intervento, anche a gamba tesa, con la massima serenità che mi è possibile. Anche perché sono essenzialmente stufo del fatto che chi, per esempio, sostiene posizioni anti OGM ritenga di essere un amico della natura, mentre chi, come me, ritiene si debba fare una forte ricerca PUBBLICA sul tema e vuole poterne discutere, sia immancabilmente tacciato d'essere al servizio delle multinazionali o, comunque, un obnubilato dal "sistema". Così come sarei stufo del fatto che se uno fa propaganda anti vaccini, citando siti e fonti discutibili, è un eroe del diritto di scelta individuale e chi come me invece riporta siti e studi istituzionali sarebbe - citando Jim Carrey (sic!) buon ultimo promoter dell'antivaccinismo - un "fascista di Stato" (o un arrogante come mi ha definito un caro amico d'infanzia) prezzolato di Big Pharma. Orbene, sul tema dei vaccini esprimo il mio diritto di essere razionale. La vaccinzione di massa è stata una conquista, che ha davvero ridotto la mortalità infantile e che ci ha affrancato da malattie e dalle sofferenze collegate, e ciò è un fatto. Ma questo non é un risultato che va dato per acquisito, quelle malattie esistono ancora e i vaccini sono ancora la risposta migliore alle stesse e speriamo si arrivi ad avere vaccini per sempre più patologie (magari anche per l'irrazionalità),. Se abbandoniamo in massa la vaccinazione, in nome di una libertà d'opinione presuntamente informata, faremo passi indietro in maniera illogica, mettendo in diffcoltà in primis i soggetti più deboli, come gli immuno depressi, alla faccia della solidarietà di specie. Ecco perché io non sindaco sull'opinione individuale, ma mi adopererò, perché le SCELTE delle ISTITUZIONI derivino da elementi fattuali, pragmatici e razionali e perciò, ogni volta in cui mi si parerà di fronte un'opinione che tende a diffondere posizioni atte a scalzare questa impostazione mi troveranno ferocemente a ribattere. Costerà qualche rapporto interpersonale? Pazienza, è un principio, o staremo in piedi sui principi o non staremo in piedi affatto.

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