giovedì 28 febbraio 2013

Bernissart... quando la Paleontologia diventa una città

 
Bernissart, Vallonia, Belgio, continente euro-asiatico, Terra, Olocene inoltrato. E' sera. Piove. Piove spesso qui, piove ogni anno, l'Estate si riconosce perché piove un po' meno. Dannato clima Temperato Oceanico. Un mio amico Belga, parlando dell'estate 2011 mi diceva che se la ricordava proprio bene " me la ricordo, perché era di giovedì!" mi disse, mah, strani sti belgi, produttori di birre eccezionali e amanti della bici, ce ne sono un sacco di ciclisti in giro, e qui in Vallonia di corse ne fanno un sacco, qui vicino corrono la mitica Liegi-Bastogne-Liegi, la decana, perché è una delle corse più vecchie, e la Freccia Vallone, un po' più corta, ma col micidiale Muro de l'Huy. Tutto un saliscendi, per gli aspri profili delle vecchie Ardenne, catene del Paleozoico superiore, con improvvisi picchi, tutta colpa della tettonica e delle alternanze tra friabili scisti e spigolose quarziti, metaformismo regionale lo chiamano i geologi, quando per fare un montagna, i continenti strizzano le rocce (è successo nel paleozoico inferiore prima e superiore poi nei cicli orogenetici caledoniano e ercinico), grandi sfacchinate sui pedali, lo chiamano quei matti dei cicloamatori. Dicevamo, è sera, piove, una bella birra belga, una trappista doc, la berreste proprio volentieri, prendete un autobus, ma perché sto autobus ha un dinosauro disegnato sopra? A ben guardare, perché sto bestione  che sorride simpatico ammicca un po' dappertutto qui, compreso dal camion dei pompieri? Chiedete a un passante: "messeur c'est la cité de l'Iguanodon, voilà le musee du le iguanodon" (il francese macedonico è voluto e inevitabile) e in effetti dall'altro lato della strada ecco il museo dell'Iguanodon. Ma perché questa città si è legata così tanto al nostro bestione giurassico (6 tonn di peso per oltre 10m di lunghezza)?
logo dei Pompieri di Bernissart
Beh era il 1877, nella miniera di carbone che ha dato da lavorare a tanti di Bernissart (e sì la Vallonia ha importanti risorse di Carbone, formatosi nel Carbonifero, oltre 300mln anni fa e portato a tiro di piccone dai giochi della tettonica, non lontano c'è anche la Miniera di Marcinelle, teatro del terzo più grande disastro minerario di tutti i tempi, nel 1956, quando 262 minatori persero la vita di cui oltre un terzo di Italiani), alcuni minatori, scavando alcuni depositi marnosi mesozoici, che ricoprivano una zona di prossimo sfruttamento, si accorgono che stanno sfasciando quelle che sembrano delle ossa. Tante. E grosse.
Dopo un po' di parapiglia, si scopre che lì di ossa ce ne sono proprio tante, appartengono tutte allo stesso tipo di animale. Un dinosauro. L'Iguanodon. Nella paleontologia dei dinosauri (che nel 1878 era ancora giovane, se pensate che il termine stesso "dinosauri" viene coniato appena 36 anni prima da Richard Owen), l'Iguanodon ha un ruolo speciale. E' il secondo genere descritto ufficialmente (il primo è il Megalosaurus, scoperto in Inghilterra dal Reverendo William Buckland e descritto nel 1824), ma il primo scoperto, infatti, il primo ritrovamento avviene del 1822, ad opera della signora Mantell, moglie di Gideon Mantell, medico appassionato di paleontologia, che curerà la descrizione scientifica dell'animale, e sopratutto gli darà il suo nome, derivato dalla somiglianza dei denti del dinosauro con quelli delle iguane del sudamerica. A dire il vero, Mantell ne farà una ossessione, che lo porterà al divorzio e a una fine triste e solitaria, condiamoci poi il tutto col fatto che sbagliò completamente la ricostruzione dell'Iguanodon.
L'Iguanodon secondo Mantell
Ma intanto, l'epopea della paleontologia dei grandi sauri era iniziata. Da questi primi ritrovamenti a quelli di Bernissart, inizia una stagione eroica e una vera corsa all'oro dei fossili, musei, corti, miliardari, voglio avere il loro scheletro di dinosauro, sono l'attrazione dell'epoca oltre che l'oggetto di grandi dibattiti (nel mentre di tutto questo, tale sig. Darwin, esponeva alcune bizzarre teorie circa l'origine delle specie), i paleontologi spesso sono dei mezzi avventurieri e mezzi mercenari, che non esitato a spararsi addosso per qualche osso (ne sanno qualcosa i signori Cope e Marsh) e la corsa al dinosauro è globale, dalle Badlands del Montana, alla campagne inglesi, al deserto del Gobi, dalla savana africana, alle torbiere belghe, tutti a cercare come ossessi di dare il loro cognome ad una nuova specie di dinosauro. Meglio se grosso.
L'Iguanodon del Crystal Palace
Nel 1854, addirittura si inaugura la prima mostra, con ricostruzioni (assai approssimative, dei dinosauri noti e del loro magico e selvaggio mondo), Al Crystal Palace a Londra.

L'Iguanodon com'é (era)
 Ed eccoci di nuovo a Bernissart.
I reperti raccolti, che si capirà essere di più di trenta individui, un vero branco, forse caduto in un dirupo o travolto da una frana, finiscono nelle mani di tale Luis Dollo, ingegnere prestato alla paleontologia, che poco amava la vita di avventuriero, ma molto quella di laboratorio, che per colpo di fortuna, si trova per le mani il fossil-lagerstatten (giacimento di grande interesse fossilifero - tipo la nostra Bolca) di Bernissart.


Iguanodon di Bernissart in ricostruzione
Dollo è meticoloso, ricostruisce, finalmente correttamente l'Iguanodon, che diventa bipede, non un quadrupede dalla coda tozza e grassoccio e sopratutto senza cornetti sul naso, ma con due speroni sui pollici anteriori, probabilmente usati per difesa o negli scontri rituali tra maschi ingrifati. E in un impeto di modestia, non darà il suo nome alla specie descritta, ma la dedicherà a Bernissart. Et voilà l'Iguanodon Bernissartensis, che ammicca dagli autobus e dalle insegne della cittadina vallone, è servito.
 Assieme a una buona birra. Se lo sentite pure parlare, allora forse avete esagerato con le trappiste.


fonte delle immagni: internet.
Referenze bibliografiche: sito della città di Bernissart e del Museo dell'Iguanodon di Bernissart; "l'Enigma dei dinosauri".
 

mercoledì 27 febbraio 2013

bell'appuntamento


COMUNICATO STAMPA del 26 febbraio 2013

Serata culturale CAI MIRANO - CAI VENETO

in collaborazione con COMUNE DI MIRA

Progetto: AMMIRA LA MONTAGNA anno 2013

1° INCONTRO

Venerdì 1 MARZO 2013

Presso VILLA DEI LEONI – MIRA

Ore 20,45 – INGRESSO LIBERO

MARCO AVANZINI

presenta

DINOSAURI d’ITALIA

Viaggio alla scoperta dei nostri antenati

a quattro zampe

Anche l’Italia è terra di dinosauri! Lo scopriremo attraverso la conferenza di Marco Avanzini.

Ecco un suo sintetico profilo.
 
Marco Avanzini. Laureato nel 1991 presso l’Università di Ferrara dal 1993 è responsabile della sezione di geologia del Museo delle Scienze di Trento. Nell’ambito di progetti provinciali, nazionali e internazionali ha svolto ricerche su geologia, stratigrafia e paleontologia in ambiente alpino spostando progressivamente il suo interesse verso le relazioni uomo-territorio-ambiente. Dal 1994 si occupa di Icnologia dei vertebrati, campo che sta attualmente sviluppando in collaborazione con altri ricercatori italiani ed extraeuropei.
Grazie a lui e alla su dote di divulgatore scopriremo questo mondo affascinante e curioso, come quello dei dinosauri. Avanzini è un volto conosciuto per coloro seguono trasmissioni come Superquark e altre di carattere naturalistico scientifico.
L’appuntamento con Marco Avanzini, per ascoltarlo in diretta, è previsto il1 marzo alle 20,45 presso la Villa Dei Leoni a Mira che apre la rassegna di AmMira la Montagna edizione 2013 arrivata la diciottesimo appuntamento con il patrocinio del Comune di Mira.
Entrata libera, tutti siete invitati anche le giovani generazioni.
Ugo Scortegagna (curatore della rassegna)

mercoledì 13 febbraio 2013