mercoledì 10 gennaio 2024

Hasta siempre compagnero Charles

Ogni volta che mi imbatto in articoli, libri, dichiarazioni di contestazione o comunque messa in dubbio della "Teoria delle Specie" del buon Darwin, vado sempre un po' in agitazione.

In primis per una ragione, che potremmo definire, sentimentale. Charles Darwin divulga la sua Teoria in età molto avanzata, dopo anni di ragionamento, studio e approfondimento e dopo una gioventù d'esplorazione. Questo è per me ragione di speranza, mi da l'illusione di poter, ancora, lasciare un segno nel campo della conoscenza umana.

In secondo luogo, invece, per un motivo ben più sostanziale, l' Evoluzione delle Specie, è l'argomento razionale e oggettivo, più forte in assoluto contro tutte le tipologie di discriminazione su base etnica, sessuale e di genere e per derivazione anche su quelle sociali.

Non è un caso, infatti, se in molte teocrazie, negli stati nostalgici del segregazionismo e nei regimi che  predicano la superiorità etnica, Darwin non venga insegnato o addirittura sia oggetto di mistificazione o la una teoria venga impropriamente derubricata a mera ipotesi al paio di altre (questo soprattutto negli stati del sud USA).

Non è un caso che i sostenitori dello schiavismo negli USA fossero per lo più creazionisti e sicuramente antievoluzionisti, solo così potevano trovare supporto culturale rispetto allo sfruttamento dei neri o alla cacciata dei nativi americani, allo stesso modo si sono giustificati i vari colonialismi ottocenteschi, gli orrori dell'antisemitismo, genocidi e financo lo sfruttamento sociale, i proletari d'altronde, se sono socialmente inferiori dovranno esserlo anche antropologicamente, o almeno così si è lungamente pensato. E taluno forse pensa ancora. Le stesse prevaricazioni sulle donne, di fatto, trovano giustificazione in quelle posizioni che vorrebbero gli essere umani creati diversi, con ruoli e importanze diverse e perciò diversi diritti.

Darwin smantella il costrutto logico che sta alla base di tutto ciò, razionalmente e metodicamente, con dati, osservazioni, deduzioni solide. Pur non possedendo cognizioni di genetica, che emergeranno solo dopo alla divulgazione della "Teoria delle Specie", a corroborarla e integrarla, Charles Darwin in questa sua operazione riesce piuttosto bene, a giudicare dalla veemenza astiosa con cui i detrattori della Teoria, provarono vanamente a reagire. E ci provano anche oggi.

Nell'opinione pubblica odierna, troppo spesso la Teoria dell'Evoluzione è interpretata come un'ipotesi, o comunque una postulazione non ancora consolida, opinabile, se il creazionismo non è più sostenibile - almeno dovrebbe essere - ecco che spunta "il disegno intelligente" ossia l'opera di una qualche demiurgo divino o alieno a orientare l'evoluzione della vita sulla Terra - ovviamente orientare per arrivare a noi, che saremmo prodotto di un intelligenza e non dei fattori esposti lucidamente da Darwin. In questo strisciante svilimento dell'Evoluzione si è spesso arrivati anche alla prospettiva di una sua uscita o ridimensionamento nei programmi scolastici o comunque a esporla con molti svarioni nei testi di scuola.

Ma questo fenomeno e, più in generale, lo svilimento della Teoria dell'Evoluzione Darwiniana e dei suoi successivi perfezionamenti, non va sottovalutato, anzi andrebbe visto con preoccupazione da parte di una società con una coscienza civile, democratica, perché una sua rimozione, porterebbe inevitabilmente a mettere in discussione quei principi universali sui diritti umani, che sono il fondamento stesso di quello che noi chiamiamo Occidente, per lo meno nella sua accezione migliore.