venerdì 17 aprile 2015

la quadratura del cerchio (versione Lagunare)

C'è un'idea che da qualche tempo mi ronza in testa. Sopratutto da quando per Lavoro e Passione mi occupo di cose lagunari. Mi rendo, però, conto che l'idea è di quelle che quando la dici, rischi di sentirti rispondere: "eh sì gà parlà Renzo Piano dea barena!". Per questo la dico qui nel mio spazio, per non minare la credibilità degli altri blog su cui scrivo (il mio blog, credibilità, non ne ha mai avuta). Allora, ben sappiamo che la Laguna di Venezia è un ambiente fragile, che ha subito profonde alterazioni antropiche e che oggi è ancora oggetto di forti pressioni per la presenza dell'uomo e per la realizzazione di varie infrastrutture. Ovvio che non potremo mai "rinaturalizzare" la Laguna, eliminando le pressioni umane, ma possiamo provare a contenerle, ridurle e comunque governarle. Ciò che non possiamo è non fare nulla. Oramai è evidente, per esempio, che tra i grandi elementi di pressione c'è il traffico acqueo,sia di navi di grande stazza, che di piccolo cabotaggio. 
Al fine di risolvere una volta per tutte il problema dello scavo dei canali lagunari per garantire il pescaggio per le navi di grandi dimensioni, l'Autorità Portuale di Venezia, sta portando avanti il progetto del porto a mare, oltre al Lido, che dovrà essere porto commercile (e qualcuno vorrebbe anche turistico). Effettivamente questo ridurrebbe il traffico in Laguna, di navi di grande stazza, una pipe line, consentirebbe lo scarico in terraferma dei rifornimenti di greggio, chiatte dal pescaggio ridotto permetterebbero lo scarico dei solidi (containers e altro). In quest'ottica c'è chi ipotizza il completamento dell'idrovia Padova-Venezia, per collegare l'interporto di Padova col Porto a Mare. Orbene, è vero che il traffico delle chiatte dovrebbe avere impatti minori delle grandi navi, ma comunque ha degli impatti (moto ondoso e conessi), ovviamente parlo di quelli ambientali, non faccio valutazioni trasportistiche economiche - non ne sono in grado. 
Questi impatti, stante l'odienra Laguna, sono accettabili?
Ecco il mio pensiero sul tema, io credo che il traffico acqueo in Laguna di Venezia, quale che sia la sua natura, vada ridotto all'osso, onde poter davvero mitigare talune problematiche di erosione e poter ripristinare le canalizzazioni lagunari. Va, però, reso accessibile il Porto. Come? Io penso si debba ripensare al concetto di sublagunare. Se ne parlò per realizzare una metrò in Laguna, poi l'ipotesi è caduta nelle cose improbabili. Io, però, credo che una via che colleghi (in tunnel, perché un ponte trans lagunare da Fusina al Lido ritengo sia un po' troppo pesante all'occhio), il porto alla terra ferma, pur capendo le difficoltà di realizzazione, potrebbe essere davvero un'infrastruttura, che, una volta tanto, aiuti a ripristinare degli assetti naturali. E' solo un'idea, ma mi piacerebbe un giorno trovasse occasione di ragionamento da parte di quelli che ne capiscono più di me. "eh sì, gà parlà Renso Piano dea barena!"