Geologia Proletaria

Geologia Proletaria, altro mio modesto progetto editoriale via web che vi consiglio di visitare. Personalmente ritengo che nella sua attività, comunque connaturata il Geologo non possa non avere una dimensione di impegno civile, che si può manifestare in forma diverse, anche con l'impegno politico diretto. Basti pensare a Quintino Sella, per non dimenticare Ardito Desio, solo per citare alcuni nomi. In tal senso penso anche ad alcuni che mi sono stati maestri. Costoro hanno interpretato e interpretano il ruolo di Geologo in maniera ampia, non è solo uno scienziato, un tecnico della Terra, ma anche un produttore di pensiero, un divulgatore, un ragionatore e che per questo imprescindibilmente si trova a confrontarsi con temi e questioni apparentemente fuori da quello che la vulgata vorrebbe fosse il suo ambito scientifico-professionale. Ma il suo ambito è la Terra. E la Terra è il tutto. Non dico che il Geologo debba essere un tuttologo, anzi, alla larga da quelli che sanno di tutto, poiché alla fine sanno di nulla, ma il Geologo deve avere una curiosità onnivora e deve fornire il suo contributo - competente e coscienzioso - in tutti quei processi in cui avviene l'interazione Uomo - Terra, che deve analizzare con spirito critico e pragmatico, ponendosi anche il problema della divulgazione. Per me, il Geologo non può sottrarsi al dovere di saper leggere e raccontare alla società la complessità del nostro pianeta.

Ecco perché PROLETARIA, nel senso che i miei ragionamenti saranno forse grevi, d'altronde sono un Geologo del rifiuto (sgraffatera da scoassa - mi ha definito qualcuno) e non un cattedratico, ma sono finalizzati a far ragionare quanti avranno voglia di farlo, la Geologia che diventa pura accademia, s'insterilisce e alla fine è solo materia per muffe prima e per l'erosione poi. Qui affronto temi anche "più sociali" con gli effetti non solo ambientali delle dinamiche terrestri e delle dinamiche indotte dalle interazioni antropiche con la geosfera.  Qui dirò la mia, pur con i miei limiti intellettuali e lessicali, su temi che cercherò d'approfondire. E ovviamente lo dirò a modo e con i toni che mi sono tipici, se ve avrete a male pazienza, se dovevo essere accomodante, nascevo divano.
Per il resto, buona lettura, e buona Geologia a tutti.
Senza mai dimenticare il primo amore... La Paleontologia.



L'autore - il Paleobonettus ferox... visto da vicino.

antica raffigurazione rupestre del P. ferox
Classe 1979, il P. ferox è tra gli ultimi, se non l'ultimo esemplare della sua specie. Nella ricerca di se stesso, dopo studi liceali, ha studiato Geologia, sperando che dallo studio delle rocce gli venisse rivelato il perché, o quantomeno il percome, di qualcosa. Cosa, lo sa solo lui. Forse. Da Geologo, pur di formazione micropaleontologica, si è occupato prima di geotecnica e poi di geologia ambientale, operando nel risanamento di contesti industriali e di delicate aree naturali.
P. ferox all'abbeverata
Ha avuto delle esperienze in politica, ricoprendo più volte la carica di consigliere comunale (un esempio di fossilizzazione politica precoce), convinto dell'importanza della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica della propria comunità. Ad un certo punto, appurati i limiti della democrazia, nonché taluni dei suoi, ha deciso di impiegare altrove le proprie energie e tempo. Anche se non si nega al confronto e continua a esprimere il proprio pensiero, con quell'autorevolezza che solo i vecchi fossili sanno avere. Con sommo dispiacere di molti. Da tempo, a modo suo, si occupa di tutela del patrimonio ambientale e divulgazione di cultura geologica. Da decenni sta pianificando un colpo di stato che porti i Geologi, o per lo meno lui, al governo mondiale. Continua a coltivare il suo amore per la Paleontologia, alla ricerca costante dell'identità perduta.
Sposato, con un meraviglioso esemplare di Pulchrapuella rubra e con prole.
Questo spazio è uno dei luoghi che il P. Ferox si è creato per poter condividere col mondo il proprio pensiero e vissuto. Indipendentemente che al mondo interessi o meno.




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