mercoledì 19 agosto 2020

Onda su Onda alla fine 5G

Ultimamente il tema dei campi elettromagnetici è piuttosto in voga, siamo nell'era dei cellulari e della connessione, del wireless e del cloud, vogliamo poter scaricare sempre più velocemente, poi contestualmente assecondiamo campagne di demonizzazione  "delle antenne". Orbene non vogliamo minimizzare o banalizzare il tema, ma ricordare che siamo ogni giorno volenti o nolenti, a prescindere dalle nostre tecnologie immersi nelle radiazioni. Da quelle ultraviolette del nostro amato Sole, che ameremmo meno se non avessimo una serie di protezioni dal medesimo. Da quella offerta dall'atmosfera e dal famoso strato di Ozono, a quella ancor più preziosa, ma misconosciuta, del campo magnetico terrestre. Che per altro a sua volta appunto ci circonda con le sue di onde, e abbiamo poi le radiazioni dovute al decadimento dei radionuclidi presenti in abbondanza nella crosta terrestre. Il campo magnetico terrestre è generato da un mix di fattori in primis la rotazione del nucleo esterno costituito per lo più da ferro e manganese fusi, unitamente a fenomeni che avvengono in ambito atmosferico (ionosfera e magnetosfera). Il campo magnetico terrestre è fluttuante nell'intensità e nell'orientazione. Le cause di ciò non sono ben chiara ad oggi, quello che è certo è che esistono momenti in cui il campo quasi si azzera e ciò espone in maniera pesante  il nostro Pianeta alle radiazioni solari. Tanto per la cronaca siamo in una fase di riduzione dell'intensità del campo, dopo un picco avvenuto circa 2500 anni fa. Non è ancora chiaro se ciò preluda ad un inversione del campo, di certo prelude a problematiche connesse all'esposizione all'attività solare, che vanno dalle interferenze con la nostra tecnologia e sopratutto con la biosfera. Perché parliamo di questo? Perché in questi tempi è montata in modo sconsiderato come troppo spesso accade su molti temi, la questione 5G, e volevamo ricondurre, nel nostro piccolo, il tam alle dimensioni che dovrebbe avere, ossia un tema di attualità tecnologica, ma non un segno della ventura Apocalisse.
Volevamo scrivere da tempo un articolo sul tema 5G. Questo perché sulle tecnologie 5G si sono levate le ennesime campagne antiscientifiche e irrazionali, e siccome per noi la battaglia per la razionalità è l'unica vera battaglia che merita di essere combattuta, abbiamo deciso di approfondire il tema. Ci siamo pertanto documentati un po'. Il 5G è lo standard di 5° generazione per la comunicazione mobile che segue i precedenti 2G, 3G e 4G e che permetterà più connessioni contemporaneamente, con velocità più alta e tempi di risposta molto più rapidi. Questo risponde ad una ben precisa richiesta di mercato, legata all’aumento vertiginoso del traffico dati richiesto dagli utenti negli ultimi anni. La principale differenza tra le antenne 5G e le precedenti consiste nel fatto che le antenne 2G, 3G e 4G sono STATICHE, cioè irradiano in tutte le direzioni costantemente nel tempo, mentre le antenne 5G sono dinamiche e irradiano potenza selettivamente mediante un fascio stretto solo nella direzione dove si trova il terminale d’utente e solo nella misura richiesta dalla qualità del collegamento. La direzione cambia molto velocemente con granularità temporale dell’ordine dei millisecondi, trasmettendo istante per istante solo nella direzione del terminale dell’utente (1). E' altresì da riportare che finora, a dimostrazione di come molto sia campato su pregiudizi e autentiche corbellerie, che le misure sino ad oggi condotte da varie Agenzie Regionali per l'Ambiente NON abbiano evidenziato alcuna anomalia e che sia le Agenzie Regionali  per l'Ambiente che il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale il tema lo stanno affrontando in maniera decisamente organica e significativa (2), ovviamente si dirà che sono indagini di parte e condizionate dalla lobby che ci vuole tutti morti. Auguri (Bei tempi quando certa gente la potevi mandare a rieducare scavando canali in Siberia, invece adesso te li ritrovi nelle istituzioni (3).  Ciò non di meno, fortunamente in Parlamento qualcuno di buon senso c'è ancora, anche dove non ti aspetteresti (4) Ciò detto abbiamo anche capito che ci sono già diversi articoli e documentazioni ben fatte sul tema, per cui vi riserviamo in calce alla presente una selezione, risparmiandovi un nostra rimasticatura:

(1) Query Online

(2) Nordest Economia  SNPA

(3) Medbunker     Wired 

(4) Il Fatto Quotidiano