giovedì 8 marzo 2018

Abbiamo finito i metalli?

La questione della disponibilità di metalli per l'umanità è tutt'altro che secondaria. La nostra tecnologia si basa su elementi metallici. Il fabbisogno dei metalli è tutt'altro che in calo e mano a mano che i paesi in via di sviluppo raggiungono tenori di vita via  più prossimi agli standard occidentali, tali fabbisogni sono destinati a crescere ulteriormente e notevolmente (è lo stesso per i fabbisogni alimentari), il riciclo dei metalli, che per altro non è ovviamente ugualmente sviluppato e efficiente nelle varie aree, non copre tutta la domanda. Per cui l'industria mineraria è un asset fondamentale per la nostra società. Tra l'altro il suo progresso tecnologico consente di aumentare la nostra disponibilità di questi beni. Infatti, le riserve globali di metalli, ossia quella parte di queste Risorse effettivamente estraibili in modo economicamente sostenibile, aumentano (quindi, chi dice che tali disponibilità sono in calo, in realtà non la racconta giusta). Oggi l'uso del satellite, di droni e ovviamente di tutto l'armamentario del buon trivelllatore, consente di individuare nuovi potenziali giacimenti e la profondità di estrazione sta decisamente aumentando, rendendo accessibili nuovi punti di estrazione. L'industria mineraria è però, ovviamente impattante ambientalmente, si pensi che nel decennio 2005-15 almeno il 10% della deforestazione dell'Amazzonia è stato dovuto all'attività estrattiva, e diversi eventi di pesanti inquinamenti di acque superficiali si sono dovuti a sversamenti dai centri di lavorazione mineraria. Vi è poi, il tema delle condizioni di lavoro che vi sono in diversi centri minerari, sopratutto quelli ubicati in Africa (ne abbiamo già parlato) o in Asia, dove non vi è nessun riguardo per la sicurezza e la salute dei lavoratori, che sono malpagati e in condizioni di semischiavitù e dove imperversa lo sfruttamento minorile. Anche di questo ne abbiamo parlato, ragionando sul Cobalto. Da questo punto di vista bisgnerebbe imporre a livello globale una sorta di marchio di "qualità" che certifichi che determinati beni minerari provengono da giacimenti gestiti con canoni di sicurezza, rispetto dei lavoratori e dell'ambiente. Segnaliamo in tal senso la rivista GEOCHEMICAL PERSPECTIVES, che ha dedicato un numero monografico allo stato dell'arte dell'attività estrattiva livello globale in  cui non solo si fa un riepilogo delle principali tipologie di giacimenti esistenti, ma si fornisce un aggiornamento sulle nuove tecniche di prospezione mineraria, di modalità di estrazione e lavorazione dei minerali e si fa il punto sulle riserve disponibili non che sulla situzione di mercato e sulle modalità organizzative dell'attvità mineraria, anche da un punto di vista gestionale e economico. Inoltre, cosa che ci è piaciuta assai, vengono poste anche le tamatiche socio politiche connesse al settore. La rivista è, quindi, interessante perché affronta in maniera ampia e interdisciplinare una tematica indubbiamente Geologica, riportando in auge (ma all'estero lo è, è qui che ci siamo persi), la cosidetta Geologia Economica, che correla le tematiche Geologiche a quelle sociali, ricordandoci che là fuori, una Geologia più grande esiste e che i Geologi non sono tecnici di mero supporto, ma Tecnici protagonisti del progresso ambientale e socio economico.


http://www.geochemicalperspectives.org GEOCHEMICAL PERSPECTIVES
http://www.nridigital.com MINE MAGAZINE