martedì 23 agosto 2022

Un Tesoro al Piano Terra.


No, non ci siamo messi a fare i recensori di libri, non ci riconosciamo sufficiente cultura per farlo e sopratutto nemmeno dignità e status. Siamo solo degli avidi lettori, a cui piace raccontare e raccomandare ciò che si legge, se ne vale la pena. Con la lettura di Un Tesoro al Piano Terra, di Andrea Moccia, quello di GEOPOP per capirci - di cui forse sarebbe giusto mettere un link stabile in questo blog - abbiamo sostanzialmente letto almeno un libro di tutte le geo o eco star mediatiche (prima di lui - in senso cronologico - Fanti, Cau, Tozzi, De Angelis, Mercalli. Gli Angela non sono elencati in quanto appartenenti alla categoria del divino) del momento. Partiamo dalla premessa, Moccia è bravo nella sua opera di divulgazione. E a noi ci sta antipatico, un poco, perché ci piacerebbe fare quello che fa lui, solo che non siamo capaci. Detto questo, il libro lo consigliamo ai geologi e ai non geologi. 

Ai non geologi perché davvero in modo appassionante ed estremamente chiaro, praticamente quasi visivamente, il testo riesce ad introdurre concetti complessi riguardanti le questioni energetiche in particolare, ma anche il cambiamento climatico, unitamente a temi base delle Scienze Geologiche, consentendo davvero ai non del mestiere di approcciare tematiche articolate e di estrema attualità. Ottima anche l'idea di permettere il link ai supporti video del canale di Geopop.

Ai Geologi invece lo consigliamo perché l'autore ricorda loro la necessità che siano parte attiva nella società, con la divulgazione in primis, svolgendo un ruolo di informazione sociale dell'opinione pubblica affinché si approcci ai temi della transizione energetica o della tutela ambientale in modo razionale e non umorale, in modo da non cader preda di imbonitori e ciarlatani; poi con l'attenzione ad ampio raggio dei temi con cui trattano quotidinamente. Il Geologo non può non aver consapevolezza delle dinamiche sociali ed economiche che lo sfruttamento delle georisorse hanno, siano esse fossili o i metalli della green economy, il Geologo non può non saper contestualizzare anche da un punto di vista sociale le tematiche geologiche. E' una forte assunzione di responsabilità e consapevolezza, da cui deriva anche l'autorevolezza che la figura del Geologo dovrebbe avvere e che noi tutti avvertiamo oggi mancare. Troppo spesso il Geologo è chiamato solo per commentare sbrigativamente l'evento calamitoso e poco altro. Ma se questa autorevolezza e il riconoscimento sociali oggi mancano, non tutte le colpe stanno altrove o nel destino cinico e baro. Un po' ci si deve guardare allo specchio. Moccia lo fa, prova a metterci una pezza, e ci riesce anche in buona parte.

lunedì 15 agosto 2022

Ciao Piero

Ci permettiamo di darti del Tu, Piero, sebbene la nostra conoscenza diretta non lo permetterebbe. Abbiamo avuto solo 2 fugaci incontri e un libro autografato. Troppo poco perché tu ti possa ricordare di noi. Ma noi di te non ci possiamo scordare. Lo ammetto senza timore di apparire sdolcinato. Quando abbiamo saputo della tua scomparsa abbiamo pianto. Davvero. Come se ne fosse andato un nostro parente prossimo o un amico carissimo. Io ricordo bene le serate a guardare "Nel Pianeta dei Dinosauri" con mio padre. Il libro in regalo. E poi "Viaggio nel Cosmo" e "La Macchina Meravigliosa". Superquark. I disegni di Bruno Bozzetto. Le puntate registrate su VHS. Se sono diventato Geologo lo devo essenzialmente a te. Alla curiosità che instillasti nella mente di un bambino che non sapeva quale fosse il suo posto al mondo. Se mi diletto nel cercare di spiegare come funziona questo mondo agli altri, di riportare ciò che ho imparato e imparo, anche questo lo devo a te. La tua eleganza, la tua cortesia, il garbo, la simpatia e la capacità di render piano ciò che era tortuoso sono stati sempre un ideale a cui tendere, per me malfatto e malconcio. La tua battaglia per una società più ragionante, in cui fosse l'approccio scientifico e non quello irrazionale a governare il dibattito è diventata anche la nostra, anche se non siamo mai riusciti a combatterla come avresti voluto tu, ma ci abbiamo sempre provato e ci proveremo sempre. Lasciandoci ci hai lasciato come sempre un messaggio di grande realismo, ma anche di speranza. Non ti sfuggivano i problemi della nostra società e del nostro tempo, ma non hai mai smesso di ricordare che l'impegno di ciascuno può fare, alla lunga, la differenza.

Ci impegneremo Piero. E non ti dimenticheremo. Ti abbiamo voluto molto bene.