
- come rileva il Sole24Ore, mancano i decreti attuativi per cui ci vorrà qualche mese e non vorremmo che la faccenda si tirasse troppo per le lunghe, lasciando la legge solo sulla carta;
- come rileva la Stampa, al Senato si è più volte ribadito che l'introduzione dei LEPTA non deve avere aggravi di costi per la finanza pubblica, ma ISPRA è già adesso sottofinanziato per ciò che fa, come si può pensare di standardizzare e potenziare su base nazionale la protezione ambientale senza adeguate risorse?
- Anche i firmatari della proposta di legge ritengono che sia con essa nato il Sistema di Protezione Ambientale Nazionale, in realtà esso esiste dal 94, quando nacque l'ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambientale) divenuta poi attraverso varie peripezie ISPRA. La legge di fatto riprende quel vecchio principio, come ben spiegano gli Amici della Terra sull'Astrolabio. Fu la politica che, di fatto, disgregò quel sistema, creando la frammentarietà e contradditorietà odierna, cui la nuova legge vorrebbe porre fine. Speriamo che la storia non si ripeta e sia la volta buona.
- Da segnalare che tra i compiti affidati a ISPRA mancano quelli legati alla radioprotezione, che rimangono ancora separati e in una logica di razzionalizzazione non mi pare il massimo.
- Di positivo è che il coordinamento tra ISPRA e ENEA dovrà necessariamente aumentare.
L'omogeinizzazione e la standardizzazione - al rialzo, in teoria - dei livelli tecnici del controllo ambientale è un obbiettivo importante e che andrebbe raggiunto in fretta, questo impone anche di garantire tra le Agenzie le medesime disponibilità finanziarie - cosa che è ancora legata alle Regioni - e le medesime dotazioni tecnico-strumentali, nonché i medesimi investimenti su formazione e addestramento del personale,magari anche con possibilità di interscambio per "esportare" le esperienze virtuose che pur ci sono nelle varie ARPE. L'ISPRA in ottica LEPTA e di SNPA può davvero diventare uno strumento di contemporanea produzione di conoscenza scientifica e di applicazione tecnica operativa. Per far ciò ci vogliono leggi chiare, personale formato, direzione pragmatica, risorse e controllo di gestione. E nella standardizzazione, sarebbe opportuno cercare di elaborare delle linee guida che fossero omogenee a linee europee, ossia, a mio avviso, l'elaborazione dei LEPTA, dovrebbe avvenire cercando di gettare delle basi ulteriori per standard europei di protezione ambientale.
Nessun commento:
Posta un commento