Ho atteso il più sereno periodo delle feste natalizie, per parlare della questione, per lasciare raffredare gli animi, specialmente il mio, su un tema che qualche settimana fa, ha infiammato il dibattito in particolare sui social. Mi riferisco alla richiesta fatta alle Istituzioni, tramite una petizione di cittadini, di rendere obbligatoria la vaccinazione dei bambini che si iscrivono a scuola. Ovverosia, se non ti vaccini non t'iscrivi. Questo a seguito dell'accertamento del calo della copertura vaccinale sotto il 95% nella popolazione italiana, soglia ritenuta di sicurezza per garantire la cosidetta immunità di gregge e alla ricomparsa di malattie, quali difterite e encefalite morbillosa (ricomparsa con decessi) proprio a seguito di ciò. Si è riaperto lo scontro, perché questo è, tra vaccinisti (che gli anti tacciano di superficialità, ottusità, asservimento agli interessi di case farmaceutiche) e gli antivaccinisti (che i pro sostanzialmente vedono come oscurantisti obnubilati da analfabetismo funzionale). Orbene, io sono senza se e senza ma VACCINISTA. Non sto qui a spiegare perché e non starò qui a mettermi a confutare le tesi degli anti, ci sono siti come Vaccinarsì o il sito del Ministero della Salute, o il Portale Vaccini della Società Italiana di Pediatria o il Faro Pediatrico che sono ben più qualificati di me per farlo e per fornire in modo chiaro tutte le informazioni necessarie anche per il più ansiogeno dei genitori. Quello che vorrei fare è ragionare su alcuni punti. Io capisco, sono genitore, la paura. Siamo nella società delle informazioni,ma non le sappiamo sempre decifrare e sopratutto non è sempre facile valutare le fonti e si è sempre più portati a credere che l'informazione istituzionale sia di parte e lì per imbonirci. Tutto questo ha una radice anche storica profonda (se volete approfondire andate qui) Sarebbero, quindi, pecoroni, quelli che seguono il consiglio del Servizio Sanitario, mentre gli anti sono quelli che "hanno studiato" "hanno capito" e seguono quello sparuto gruppo di eroici medici che dicono la "verità". Anzi la comunità scientifica medica sarebbe divisa. In questo l'informazione non c'aiuta, poiché spesso nei dibattiti si invita un medico pro vaccino e uno anti, dando l'idea che la spaccatura nella comunità medica sia del 50 e 50. Non è così, è un po' come nel dibattito per il cambiamento climatico, in realtà il 97% della comunità scientifica è convinta del cambiamento antropogenico, e il restante 3% non ha nemmeno una posizione alternativa condivisa; un comico americano, John Oliver, ha ideato uno sketch su come dovrebbe essere un dibattito "rappresentativo" sul tema, lui parlava del clima, ma potremmo immaginare di sostituire il tema con quello dei vaccini.
Anche nella comunità Geologica c'è chi nega la Tettonica a Placche, qualcuno è pure autorevole, ciò non di meno è una minoranza, che non ha teorie alternative valide, ma che sopratutto non ha fornito evidenze solide. Tra i Paleontologi esistono antidarwiniani e creazionisti, sono Paleontologi, eppure sbagliano.
Perché, dunque, lo sparuto gruppo dei medici antivaccinisti, avrebbe ragione? Osservate bene, gli antivaccinisti aborrono il confronto, fanno meeting a porte chiuse, e generano meccanismi di fidelizzazione ai limiti dell'indottrinamento, presentano casi sporadici e non danno mai contezza dei propri numeri, sopratutto hanno un approccio che non è esattamente quello scientifico e si muovono in un mare magnum di falsa informazione, ampiamente pilotata. Certo sono aiutati dall'informazione istituzionale, spesso algida, incompleta e dalla scarsa organizzazione del sistema pediatrico sul tema, i pediatri spesso sono contradditori o poco propensi a informare con pazienza i neo genitori, che oggi appunto, si presentano convinti di essere iper informati e non è così, su questo la comunità sanitaria deve lavorare e su questo la dobbiamo aiutare. Ma dobbiamo rivolgerci a medici che ci rispondano con rigore come in questo esempio di lettera a un antivaccinista, e abbandonare il principio, specie su questo campo, di un fraintendimento della libera opinione individuale. La mia opinione non può, in nome della libertà, sopravanzare un fatto o un evidenza, foss'anche l'opinione di una maggioranza, poiché sui fatti le opinioni non servono, e le leggi e le strategie sanitarie sulle evidenze mediche si debbono basare. Mi sono scontrato con amici e conoscenti e ho scoperto che molti hanno questo concetto in testa, ma non è così, vi è un fondo di irrazionalità nel credere che la libertà si sleghi dalla realtà.
Perché noi vaccinisti siamo diventati così veementi? Perché adesso abbiamo paura, per noi, per i nostri cari, perché le scelte degli antivaccinisti stanno condizionando la Salute Pubblica e ciò non è più ammissibile. Perché vi vogliamo bene, siete nostri amici, conoscenti, e il fatto che non capiate o non vogliate capire ci fa arrabbiare. E restare calmi, essere pragmatici, argomentare quando si ha paura e si è arrabbiati, non è facile e noi, per restare nell'attualità cinematografica, non sempre siamo Jedi di prim'ordine.
Un'ultima riflessione. Come avete letto, vi ho rimandato ad altri per cercare elementi di evidenza, circa l'insensatezza delle campagne antivacciniste, ma uno ve lo voglio dare. Guardate i vostri compagni di strada. A SOSTEGNO delle vaccinazioni (oltre che ai fatti e alla Scienza Medica NdA), avevamo la Hack, la Levi Montalcini, abbiamo Veronesi, gli Angela, insomma, gente di questa tacca qui... dall'altre parte cari genitori, vi ritrovate con i teorici del complotto mondiale, quelli che credono nelle scie chimiche, la cospirazione aliena, i grigi, i rettiliani, e ammeniccoli vari, sciamani, ciarlatani di cure miracolose, furfanti vari. Beh anche questa è un evidenza.
E', perciò, inevitabile che ci sia un conflitto tra noi, ed è impensabile che ci si rifiuti, da parte nostra, di affrontarlo.